Benefici per la salute del bergamotto

C'era una volta, in Calabria...

Gli antenati degli attuali coltivatori di bergamotto migrarono nella regione dall'antica Grecia. Tuttavia, fu solo negli anni 1860 che i primi giardini di bergamotto furono piantati nei villaggi della Calabria, molti dei quali risalenti a prima dell'unificazione italiana.

La Calabria ha un suo microclima speciale. Una sottile striscia di campagna incastonata sopra la Sicilia e delimitata a est e a ovest dalle calme e calde acque del Mediterraneo, è perfetta per coltivare il bergamotto.

Solo un clima come questo permette alla buccia del frutto del bergamotto di sviluppare un olio unico, apprezzato in tutto il mondo per il suo aroma. Proprio come la regione dello Champagne in Francia rivendica i vini migliori, la Calabria ha il monopolio del prezioso olio di bergamotto.

Negli anni 1920, l'olio di bergamotto calabrese divenne uno degli ingredienti più importanti nei profumi di boutique. In un periodo in cui l'Europa stava attraversando enormi cambiamenti in termini di istituzioni sociali e cultura, il profumo divenne un simbolo inconfondibile di moda, classe e sofisticatezza. Ancora oggi, l'olio di bergamotto conferisce un certo prestigio a molti profumi di alta qualità, evocando le feste dell'alta società delle generazioni passate.

Cambiamenti dei tempi

Grazie alla profumeria, la domanda di olio di bergamotto aumentò nel ventesimo secolo. Questo aumentò il valore di un ettaro di alberi di bergamotto a circa 350.000 dollari di oggi. Il fertile suolo calabrese assicurò che i robusti frutteti di bergamotto continuassero a crescere, così come l'economia locale. In una regione dove i locali avevano talvolta faticato a sbarcare il lunario, il boom improvviso del bergamotto fu una benedizione.

Tuttavia, i tempi stavano cambiando. Molti giovani lasciarono la regione, salendo su un treno chiamato 'la Freccia del Sud' per cercare fortuna in città. Come tanti altri in Europa, credevano che lavorare la terra fosse una vita di stenti. Un lavoro in città, invece, avrebbe fornito un reddito stabile e uno stile di vita più facile.

Nel 1931, l'industria del bergamotto calabrese iniziò a operare attraverso un sindacato. Gli agricoltori vendevano il loro bergamotto a produttori ed esportatori che potevano vendere l'olio su scala internazionale.

Sebbene alcuni agricoltori scegliessero di operare in modo indipendente, la stragrande maggioranza lavorava come parte di questo collettivo. Sebbene non fosse un sistema perfetto, aiutava gli agricoltori a garantire le due cose che più interessavano ai profumieri: qualità eccezionale e prezzo stabile.

Il monopolio del bergamotto

Il sindacato portò prosperità alla regione, ma era troppo bello per durare. Nel 1965, i tribunali stabilirono che il sindacato calabrese deteneva un monopolio troppo grande sull'industria del bergamotto. Fu un colpo enorme e il sindacato combatté la decisione nei tribunali per i successivi quattro anni.

Tuttavia, i soldi per finanziare una battaglia legale del genere, e lo spirito combattivo della regione, alla fine si esaurirono. Gli agricoltori dovevano provvedere alle loro famiglie e iniziarono a piantare vigneti.

Il numero di alberi di bergamotto in Calabria iniziò a diminuire, e nel 1980, due terzi erano scomparsi. Furono sostituiti da limoni e uve, che crescevano altrettanto bene nella regione. Tuttavia, la domanda non corrispondeva alle opportunità offerte dal bergamotto.

Alcuni agricoltori di bergamotto un tempo di successo non riuscivano a vivere con le nuove colture e caddero in gravi difficoltà, cercando disperatamente qualsiasi lavoro potessero trovare. Alcuni furono in grado di adattarsi meglio alla nuova situazione e iniziarono ad allevare bestiame come cavalli e capre.

Tuttavia, nulla catturò il cuore della regione come il bergamotto. Come il profumo dell'olio, il frutto aveva infuso il loro patrimonio e la loro cultura. Collegando i loro frutteti ai più alti echi della società, il bergamotto non era semplicemente un'opportunità di business. Era diventato parte dell'identità calabrese.